Gallese è un piccolo comune italiano di circa 3000 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio. Dista circa 30 Km dal capoluogo di provincia e 70 Km da Roma. Il nome di Gallese riporta all’eroica leggenda di Aleso che, dopo la morte del padre, sarebbe fuggito recandosi in Italia, dove fondò la città di Falerii, metropoli falisca nell’Etruria meridionale. Da qui, per l’appunto, parte la storia del borgo di Gallese.
Cosa vedere durante una vista di Gallese?
Museo Civico Marco Scacchi
Posto nel pieno centro del borgo, nasce con l’idea di conservare e tramandare la memoria storico-artistica di Gallese. Nelle sale sono presenti diverse opere, appartenenti a epoche diverse.
Basilica e festa di San Famiano
Situata poco fuori dal centro cittadino, la Basilica di San Famiano è uno dei luoghi più cari alla comunità di Gallese. San Famiano, Santo protettore di Gallese, è sepolto nella cripta della chiesa. Ogni anno il santo protettore è festeggiato il 7 e l’8 agosto. Durante la festa è possibile assistere alla tradizionale Processione di San Famiano.
All’interno di essa rientra la tradizione delle zitelle. Secondo quest’ultima, erano ragazze nubili, povere, devote e oneste che dopo essere state estratte a sorte il 17 luglio, ricevevano la promessa della dote. Dovevano essere native di Gallese e aver ricevuto la “Fede”, documento che attestava l’effettiva povertà e la riconosciuta onestà della ragazza sottoscritta dal Parroco di residenza.
Al di là delle richieste, in ogni caso, il Vescovo Diocesano, nella sua visita pastorale del 1697, invita ad imbussolare soltanto i nomi delle ragazze in possesso veramente di tutti i requisiti richiesti. La dote veniva promessa con cedola della Confraternita del Santissimo Rosario. Veniva materialmente elargita, con garanzia del marito, dopo aver contratto matrimonio secondo le disposizioni del Sacro Concilio di Trento e della Madre Chiesa.
In mancanza di figli legittimi naturali, il sussidio dotale doveva essere restituito. In caso di scelta di vita monastica, il sussidio doveva essere pagato alla “Abbadessa del Monastero” dopo che la ragazza aveva fatto la sua solenne professione. Nel 1922 il fondo dotale fu incamerato a favore del Comitato Provinciale Orfani di Guerra di Viterbo e la dote, da allora, fu totalmente elargita da alcune famiglie di Gallese fino agli anni ’50.
Dal 1986 alla Zitella viene consegnata una dote simbolica rappresentata da una medaglia d’oro con riprodotta l’effige di San Famiano. Mentre alla madrina viene consegnata una targa che ricorda l’evento.
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