Hai già visitato il borgo fantasma di Celleno? In questo breve articolo, ti consigliamo di visitare uno dei borghi più misteriosi caratteristici della regione Lazio. Celleno fa parte di tutti quei borghi chiamati fantasma perché sono stati nel tempo abbandonati per diverse cause, in questo caso geologica. Si trova nella provincia di Viterbo, nell’area della Tuscia.
Questo borgo fantasma è stato rivalorizzato negli ultimi anni ed è diventato una grande attrazione turistica, sia per i suoi scorci particolari a cui si può assistere durante la visita, sia per gli eventi che vengono di anno in anno organizzati dalla comunità locale, come per esempio la famosa Sagra delle Ciliegie che si svolge ogni anno tra maggio e giugno.
Cosa vedere nel borgo fantasma di Celleno?
Lontano dalle sole rovine che potresti aspettarti, il borgo antico di Celleno ti sorprenderà con angoli suggestivi e una realtà affascinante. La visita solitamente inizia con il convento francescano di S. Giovanni, che custodisce un bellissimo chiostro affrescato, un pozzo monumentale e un parco di lecci secolari.
Si prosegue poi verso la chiesa di S. Rocco, adornata da affreschi rinascimentali e un crocifisso attribuito alla scuola di Donatello. Attraverso la via del Ponte, si può raggiungere la porta d’accesso di Celleno, fiancheggiata dal maestoso Castello Orsini, una volta di proprietà del celebre pittore Enrico Castellani.
Nella piazzetta, oltre alla chiesa di S. Donato, potrai ammirare ciò che resta della chiesa di S. Carlo, dove una collezione di antichi grammofoni. Potrai continuare ad esplorare le case rimaste in piedi i cui ambienti interni degli inizi del Novecento, grazie a donazioni, sono stati ricreati.
E poi, ancora, il l’antico forno, la bottega del calzolaio, le cucine scavate nella roccia, ti daranno la possibilità di un vero viaggio nel tempo, compiendo un’esperienza unica della vita di tutti i giorni che si faceva nel passato.
Nel museo locale potrai vedere oggetti preziosi di ceramica di epoca medievale e rinascimentale provenienti da un eccezionale ritrovamento. Interessante anche conoscere quello che sembra essere a tutti gli effetti un “magazzino etrusco” scavato nel tufo che custodisce diversi interessanti oggetti dell’epoca etrusca come vasi che servivano per la cottura del cibo e un glirarium, ovvero un contenitore in terracotta (dolium) formato da vari scomparti utilizzato per l’allevamento dei ghiri ad uso alimentare.
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