show dinamico e dai ritmi mozzafiato – aggiunge Max Zamagna – in linea con lo spirito sgargiante della Parigi dell’Art Nouveau. Tra le nostre performer – tra cui cito la super-coreografa Serena Bojano, la prima ballerina Liza Tovarish e la nostra one-woman-show Lucia Blanco – si respira grande entusiasmo. Sono mesi che provano il nuovo spettacolo e sono sicura che l’effetto finale lascerà tutti a bocca aperta”.
“Fare impresa durante i mesi invernali a Rivabella non è facile – aggiunge Severine – ma abbiamo un sogno e, finché il pubblico ci starà accanto, continueremo a portarlo avanti. Il Mamì Bistrot, del resto, è un omaggio dedicato a mia nonna, oggi 97enne, che negli anni ’60, nella cittadina di Montbéliard, patria delle celebri salsicce francesi, gestiva un ristorante stellato. E’ stata a lei, dolce ma rigorosa, ad insegnarmi l’arte dell’accoglienza e a farmi capire che, nella vita, niente accade se non è preceduto da un sogno”.
E tra i tavoli del Mamì, tutto parla di quella nonna che – tra potage, foie gras ed escargots – ha tramando alla nipote tutti i segreti della nouvelle cousine: la posateria antica, i busti imperiali, le penne di struzzo, le tazzine del caffè ognuna diversa dall’altra e quei dettagli tra il chic e il retrò che raccontano una storia e un’identità che, spigolando tra sentimento e memoria, nessuno potrà mai replicare.
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