Ghino di Tacco, noto anche come “il brigante gentiluomo” è una figura leggendaria vissuta nel XIII secolo in Toscana.
Il suo nome completo era Ghino di Tacco dei Cacciaconti Monacheschi Pecorai, un nobile della Val di Chiana che, in seguito a vicende familiari e politiche, divenne famoso per le sue attività di brigantaggio.
Ghino apparteneva a una famiglia ghibellina che si scontrò con i guelfi dominanti. Dopo la morte del padre e la confisca dei beni familiari, Ghino iniziò a ribellarsi contro le autorità, stabilendo il suo quartier generale nella Rocca di Radicofani, una posizione strategica lungo la via Francigena.
La fama di Ghino
Ghino di Tacco non è ricordato solo per le sue imprese da brigante, ma anche per un lato “gentile” che emerge in racconti popolari e letterari. Secondo una celebre storia narrata da Giovanni Boccaccio nel Decameron, Ghino rapì l’abate di Cluny ma lo trattò con rispetto e cura, guadagnandosi la sua stima. Questo episodio contribuì a costruire l’immagine di Ghino come un fuorilegge con principi morali.
La sua morte
Ghino fu infine catturato e ucciso a Siena nel 1303, ma la sua leggenda sopravvive, celebrata in storie e tradizioni locali. Ancora oggi, è ricordato come simbolo di ribellione e astuzia, legato alla Rocca di Radicofani e alla cultura toscana medievale.
Ghino di Tacco e la Rocca di Radicofani
Ghino di Tacco è strettamente legato alla Rocca di Radicofani, che divenne il suo quartier generale durante il periodo del suo brigantaggio. La Rocca, situata in posizione strategica lungo la via Francigena, era un luogo ideale per controllare i traffici commerciali e i pellegrini che attraversavano la Val d’Orcia. Ghino sfruttò la posizione dominante della fortezza per organizzare le sue incursioni e imporre pedaggi ai viandanti, guadagnandosi la reputazione di brigante astuto e implacabile.
La Rocca, con le sue imponenti mura e torri, era praticamente inespugnabile, permettendo a Ghino di resistere a diversi tentativi delle autorità di catturarlo. Questa fortezza, già nota per la sua importanza strategica, acquisì un’aura leggendaria grazie alle gesta di Ghino, che la trasformò in un simbolo di ribellione contro le ingiustizie dei potenti.
Oggi la Rocca di Radicofani è una delle attrazioni più affascinanti della Toscana, offrendo ai visitatori non solo la possibilità di immergersi nella storia medievale, ma anche di godere di un panorama mozzafiato sulle colline circostanti. La sua associazione con Ghino di Tacco aggiunge un tocco di leggenda al fascino storico del luogo, rendendolo una tappa imperdibile per chi visita la Val d’Orcia.
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