Caramanico si trova all’imbocco del canyon dell’Orfento e della valle del fiume Orta, nel Parco Nazionale della Maiella. Unisce alla vocazione termale scenari naturali incontaminati.
La riserva naturale dell’Orfento è un’area dell’Appennino, nelle cui faggete sono tornati a vivere il lupo, l’orso marsicano, il cervo, il capriolo e il camoscio. Non è raro vedere l’aquila reale volteggiare alta fiume, che disegna il suo corso tra salti e cascatelle, in un silenzio rotto solo dallo scorrere delle acque. Eremiti e monaci hanno trovato qui i luoghi della loro ascesi, fondando chiese ed eremi incastonati nella roccia della Maiella.
I due romitori frequentati da Celestino V, il monaco eremita divenuto Papa, sono l’eremo di San Bartolomeo a 650 metri d’altitudine, in cima al vallone di Santo Spirito, mimetizzato nella roccia attraverso una balconata in cui sono ricavate una chiesetta rupestre e due cellette; e l’eremo di San Giovanni, di più difficile accesso, posto a 1220 metri in un punto scenografico della valle dell’Orfento. Scendendo a 860 metri d’altitudine, si arriva Decontra, piccola frazione che conserva un nucleo di case in pietra.
Meravigliosa è la vista che si gode da qui: il Monte Morrone e il versante nord-occidentale della Maiella divisi dalla valle dell’Orta. Ai Luchi, nella parte bassa della valle dell’Orta, il fiume scava un breve canyon di calcare in un ambiente naturale di macchie di bosco e spuntoni rocciosi. La Cooperativa Majambiente organizza visite guidate nel Parco della Maiella.
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Il piatto tipico
Alla pasta “alla chitarra” al sugo d’agnello (la chitarra è una pasta all’uovo fatta a mano) segue un tagliere di formaggi, oppure un piatto di carne (ovina, suina o bovina) tra cui il maiale nero e il cinghiale.
Il prodotto tipico
Il millefiori della Maiella, prodotto a Caramanico da Pietro Amoroso è il miele più buono d’Italia, decretato nel 2008 da una giuria di assaggiatori riunita a Montalcino (Si).
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