Nel periodo natalizio, l’Abruzzo si trasforma in un regno di sapori e tradizioni uniche, e tra i dolci che conquistano il palato degli abruzzesi e dei visitatori spiccano i deliziosi Celli Pieni.
Chiamati anche “cillarchien” in dialetto teramano o “cillarichijene” nella provincia di Chieti, questi dolci sono un’autentica espressione della ricca cultura culinaria della regione.
L’origine e la tradizione dei Celli Pieni
I Celli Pieni sono tarallucci di sfoglia croccante, realizzati con una mistura di vino e olio extravergine d’oliva. La loro forma, che ricorda un uccelletto o un taralluccio, può variare a seconda della zona e della famiglia che li prepara. Ma è nella magica atmosfera natalizia che questi dolci raggiungono il loro apice di popolarità.
A San Vito Chietino, i Celli Pieni sono un vero must, una tradizione radicata nel tessuto sociale della comunità. In passato, questi dolci erano parte integrante delle celebrazioni nuziali, preparati da ogni famiglia in occasione del matrimonio di una figlia. Canestri pieni di Celli accompagnavano la sposa che intraprendeva il percorso di costruzione di un nuovo nido familiare, da qui il suggestivo nome “celli pieni.”
Gli ingredienti magici
La magia dei Celli Pieni risiede nella loro composizione semplice ma squisita. Gli ingredienti principali dell’impasto includono farina 00, olio extravergine d’oliva, olio di semi di mais, vino bianco secco e zucchero. Per il ripieno, si utilizza una deliziosa confettura d’uva nera (conosciuta come “scurchjiata“), noci, mandorle e scorza d’arancia grattugiata. Questa combinazione di sapori crea un’armonia gustativa unica.
Impasto
- 500 g farina 00
- 70 g olio extravergine d’oliva
- 70 g olio di semi di mais
- 140 ml vino bianco secco
- 20 g zucchero
Ripieno
- 300 g confettura (scrucchiata d’uva Montepulciano)
- 30 g cioccolato fondente al 75%
- 70 g biscotti secchi (o amaretti)
- 100 g mandorle (tostate)
- 10 g cacao amaro in polvere (facoltativo)
Decorazione
- 30 g zucchero
Il rituale della preparazione
La preparazione dei Celli Pieni è un vero e proprio rituale. Per l’impasto, si mescolano gli oli con il vino e lo zucchero, aggiungendo gradualmente la farina setacciata fino a ottenere una consistenza elastica. Dopo un breve riposo, si passa alla preparazione del ripieno, che comprende confettura d’uva, cioccolato fondente, biscotti secchi, mandorle e cacao amaro.
La fase cruciale è quella di formare i Celli. Alcuni preferiscono stendere la sfoglia con il mattarello o con la macchinetta per la pasta, mentre altri prediligono la creazione di piccole palline d’impasto che, una volta schiacciate, ospitano un delizioso cuore di ripieno. Il tocco finale è dato dalla chiusura a mezzaluna e dalla decorazione con zucchero semolato o a velo sulla superficie.
Il viaggio nel forno e il risveglio goloso
I Celli, pronti per il forno, sono posizionati su una leccarda e cotti a 180 gradi per circa 20 minuti. È essenziale controllare che mantengano la giusta croccantezza senza scurirsi troppo. Appena sfornati, i Celli Pieni vengono delicatamente passati nello zucchero, donando loro un ulteriore strato di dolcezza e croccantezza irresistibile.
I Celli Pieni abruzzesi sono una prelibatezza da gustare durante le festività natalizie. Ogni morso rivela la storia di una tradizione antica, di matrimoni celebrati e di cuori riempiti di dolcezza. Indulgere in questi dolci è come compiere un viaggio nel passato e assaporare l’autenticità di una cucina che parla la lingua del Natale abruzzese.
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