Bellegra (RM), il Sacro ritiro di San Francesco d’Assisi SAN FRANCESCO D’ASSISI, si trova Fuori dall’abitato dentro in un fitto bosco di castagni, detto «Capelmo-Antera», sorge in in luogo dei più affascinanti dei Monti Prenestini tra la valle del Sacco e la valle dell’Aniene: il Sacro Ritiro di San Francesco. Si tratta di un Convento la cui origine è legata alla visita di San Francesco d’Assisi al Sacro Speco di Subiaco Rm nel 1223,quando si fermò per riposarsi nell’allora casa colonica di Monte Casale, appartenente agli stessi monaci sublacensi. Francesco restò colpito dalla cornice suggestiva nella quale era immerso il luogo, incastonato nel verde dei castagni e dei faggi della campagna simbruina.
Giunto al Sacro Speco, dove ancora oggi si conserva un affresco protetto che riproducente la sua immagine, dall’Abate ebbe in dono il luogo ove sorge il Sacro Ritiro e vi si stabilì con i suoi frati. La presenza di San Francesco d’Assisi, nel territorio è testimoniata anche attraverso la trasformazione, ad opera del Santo di Assisi, presso il Sacro Speco, dei rovi in rose, per combattere le tentazioni della carne, si gettava San Benedetto.
Il Sacro Ritiro come «sito» o «romitorio» era una costruzione rurale. Apparteneva ai monaci di Santa Scolastica presso Subiaco. Era nel territorio di loro proprietà e utilizzata come deposito di prodotti agricoli. È comunque su questo nucleo iniziale che nel tempo venne costruito il Sacro Ritiro di San Francesco.
Chiesetta annessa al Sacro Ritiro Testimonianze dell’importanza di San Francesco per la nascita del Convento di Bellegra ci arrivano dal cronologo benedettino Mirzio, monaco a Subiaco nel 1592 e dallo storico francescano a lui contemporaneo. La struttura originaria era piccola e povera, adatta ad ospitare un esiguo numero di religiosi. Nel 1458, Pio II assegnò il romitorio ai francescani della Provincia Romana e da quel momento gli abitanti di Bellegra si dimostrarono dei benefattori generosi a favore dei frati.
La povera struttura iniziale costituì il luogo ideale per i primi seguaci del Santo di Assisi.. Sicuramente uno tra i posti nel Lazio da visitare assolutamente.
Successivamente, dal 1458, fu abitato dai Padri Osservanti i quali, anche grazie all’aiuto degli abitanti di Bellegra, si adoperarono per ampliare il piccolo Ritiro. Lo trasformarono così in un Convento di povere e modeste dimensioni, Nei secoli XVI e XVII vennero eseguiti nuovi lavori nel piccolo Convento.
La Chiesa annessa al Convento ha le origini del primo Eremo Francescano XIII sec.. All’edificazione della prima Chiesa nella seconda metà del XV secolo, consacrata il 23 agosto 1489 da Mons. Cesare Nacci. Un primo ampliamento avvenne nel XVII secolo con l’aggiunta di due cappelle, una dedicata a San Francesco e l’altra alla Madonna, posta di fronte alla prima. Nel XVIII secolo Tommaso da Cori divenne superiore della comunità, egli fondò il Sacro Ritiro e, morto l’11 gennaio 1729, il suo corpo ora giace nello stesso Ritiro, in una cappella sulla destra dell’unica navata.
Egli si impegnò a mantenere la struttura piccola e povera, più ampia, con una foresteria e dormitorio per circa 20 religiosi. Il Venerabile Tommaso da Cori fu beatificato il 3 settembre 1786 e santificato il 21 novembre 1999. La sua memoria liturgica è l’11 gennaio. In un Urna con il corpo di San Tommaso da Cori Nel 1924, durante un lavoro di ristrutturazione, nella chiesa del convento, venne ritrovata l’antica stanza nella quale la tradizione vuole che avesse dormito S. Francesco, quando il Ritiro era solo un piccolo romitorio.
La stanza fu trasformata in una cappella dedicata al poverello d’Assisi e, per l’occasione, Mons. Nazareno Patrizi, donò un busto di S. Francesco Nel 1825 e nel 1915 due nuove cappelle vennero aggiunte alle altre; la prima dedicata al Beato Tommaso da Cori, l’altra in onore di San Teofilo da Corte. Nel XX secolo, per conferire maggiore importanza alla Chiesa rispetto al resto del complesso conventuale. In occasione del VII centenario della morte di San Francesco, nel 1926, l’esterno del Sacro Ritiro fu ricostruito. Originariamente era piatto e adornato da sole due nicchie, l’una dedicata a S. Francesco e l’altra a S. Antonio da Padova.
La facciata è del 1926. Il Crocefisso scolpito da Fra Vincenzo da Bassiano Stretto da mura, si accede al Convento attraverso il portale ove ce’ lo stemma dei frati minori. Il chiostro ha arcate sui quattro lati chiusi, ai piani superiori si trovano le cell abitate dai confratelli, una di queste tenuta in grande considerazione, quella appartenuta a padre Giacinto Bracci, l’ ultimo dei confratelli morto in stato di santità.
Tra le preziosità del Sacro Ritiro il Crocefisso, scolpito intorno al 1600 da fra Vincenzo da Bassiano, che nel corso della sua vita scolpì cinque crocefissi, lavorando di venerdì in ginocchio e mangiando pane e acqua.
All’interno del convento l’antica infermeria trasformata in un piccolo museo dove si conservano le antichità del convento, infermeria dove morì il beato Diego da Vallinfreda, raffigurato in un simulacro posto su una barella.
Testo e foto di Piero Carpentieri che ringraziamo.
Discussion about this post