La città di Bologna non aveva abbastanza acqua. Per questo motivo, alla fine del 1100, gli ingegnerei bolognesi realizzarono due geniali opere idrauliche. Si costruirono, quindi, due canali sotterranei fino al centro città della lunghezza di circa 27 chilometri in totale utilizzando le acqua del fiume Reno e Savena.
In questo modo, i bolognesi portarono acqua in tutta la città e, grazie all’energia idraulica, alimentarono centinaia di pale per il funzionamento di mulini per la produzione della seta, della farina e altro.
Un’opera attualmente visitabile
In particolare, il Canale dell Moline, poco dopo le mura trecentesche, confluisce nel canale del torrente Aposa. Per gran parte del suo tracciato, il Canale delle Moline scorre tra stretti canali tra le case. Solo recentemente sono stati aperti gli affacci sui ponti di via Oberdan e Malcontenti che ti permetteranno di godere del caratteristico affaccio sulla via Piella.
Foto di Manuela Mariani sul gruppo Viaggiando Italia (gruppo ufficiale)
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