Il Castello di Sammezzano è il più importante esempio di architettura orientalista in Italia. È anche la storia di un grande personaggio, Ferdinando Panciatichi, che ha dedicato una vita intera per realizzare il proprio Sogno d’Oriente.
Gli interni
Le numerose sale del Castello di Sammezzano, particolarmente quelle del piano nobile, consentono di realizzare un viaggio virtuale in tutto l’Oriente, dalla Cina e l’Arabia fino alla Spagna. Ogni stanza è un mondo che Ferdinando non ha mai realmente visto, ma che ha conosciuto attraverso la ricerca ed il profondo studio (“Non sine labore”). Una serie di motti, frasi e commenti, in latino ed italiano, accompagnano i visitatori in un viaggio nello spazio e nel tempo.
Gli esterni
Il castello con la sua duplice facciata che rappresenta il sole e la luna, domina la collina sopra Leccio e fin dalla prima vista lascia presagire le meraviglie ed i misteri che nasconde al suo interno.
Il Parco
In qualità di esperto di piante e di appassionato di botanica, Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona riorganizzò anche l’ampia area verde circondante il Castello di circa circa 65 ettari che costituisce il cosiddetto Parco Storico. Intorno all’antica “ragnaia” formata da una fustaia di lecci, Ferdinando decise di collocare numerose piante rare ed esotiche che dovevano avere la duplice funzione di abbellire gli esterni e di introdurre gradualmente i visitatori e gli ospiti alle meraviglie dello stile “moresco” della Villa-Castello di Sammezzano.
Per ulteriori informazioni e per organizzare la tua visita consulta il sito del Castello di Sammezzano.
Foto e testi tratti dal sito www.sammezzano.org
Roberto De Ficis (Instagram: qui, Facebook: qui)
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