L’Italia è un paese meraviglioso, custode di paesaggi davvero mozzafiato oltre che dell’immenso e prezioso patrimonio artistico. Sono stati molti nella storia del cinema i film che hanno raccontato la bellezza e il fascino di questo territorio che è tra i più amati e visitati al mondo. Ecco una lista di 6 film girati in Italia che ne raccontano la sua bellezza e unicità.
Il postino
Tratto dal romanzo Il postino di Neruda di Skarmeta. In un paesino del sud Italia giunge il poeta Pablo Neruda. Per il periodo in cui l’artista rimarrà sarà necessario un postino per consegnare la grande mole di lettere che arriveranno. Mario, che non ha nessuna voglia di fare il pescatore, decide di prendere al volo il temporaneo impiego. Piano piano riesce a fare amicizia con il poeta che lo aiuta nel corteggiamento di una bella ragazza e fa da testimone alle loro nozze. Quando Neruda potrà tornare in patria Mario ne soffrirà.
To Rome with love
Jack e Sally sono una coppia di studenti americani a Roma, in attesa dell’amica di lei, Monica, un’attrice in erba con la fama della seduttrice seriale. John è un famoso architetto, di ritorno nella città eterna dopo trent’anni, che rivede in Jack se stesso da ragazzo e tenta inutilmente di metterlo in guardia rispetto a Monica. Anche Hayley è giovane e americana: innamoratasi di Michelangelo, figlio di un impresario di pompe funebri, convoca i propri genitori in Italia per far conoscere le famiglie.
La grande bellezza
Scrittore di un solo libro giovanile, “L’apparato umano”, Jep Gambardella, giornalista di costume, critico teatrale, opinionista tuttologo, compie sessantacinque anni chiamando a sé, in una festa barocca e cafona, il campionario freaks di amici e conoscenti con cui ama trascorrere infinite serate sul bordo del suo terrazzo con vista sul Colosseo. Trasferitosi a Roma in giovane età, come un novello vitellone in cerca di fortuna, Jep rifluisce presto nel girone dantesco dell’alto borgo, diventandone il cantore supremo, il divo disincantato.
Sotto il sole della Toscana
La prima domanda che sorge dopo avere visto un film come Sotto il sole della Toscana è: solo per il fatto che Sting, mezza Inghilterra e un quarto di Stati Uniti hanno acquistato un casale in Toscana, era proprio necessario raccontare un film ambientato nel luogo in cui è nata la lingua italiana, con il taglio “Pizza, mandolino e marmellate fatte in casa”?
Frances Mayes, abbandonata dal marito, prende la decisione della vita: va a vivere in Toscana, terra che richiama emozioni lontane, dimenticate, fonte di ispirazione e rigenerazione. In questa atmosfera bucolica poteva mancare il sentimento per eccellenza? Ed ecco l’amore apparire, con il volto di Raoul Bova, un po’ buttero e un po’ latin lover, che conquista la bella scrittrice (la protagonista poteva fare un lavoro diverso?) e la conduce attraverso un mondo inesplorato.
Basilicata coast to coast
Nicola Palmieri insegna matematica e coltiva il sogno della musica. Frontman entusiasta di un gruppo di amici col vizio degli strumenti, compone canzoni e vorrebbe esibirsi sul palcoscenico scanzonato di Scanzano. Salvatore, alla chitarra, è uno studente di medicina che ha dimenticato di laurearsi e di innamorarsi, Franco, al contrabbasso, è pescatore di pesca libera a cui l’amore ha tolto parole e intenzioni, Rocco, alle percussioni, è un villano di grande fascino ossessionato dalla celebrità. Decisi ad attraversare la Basilicata dal Tirreno allo Ionio, intraprenderanno un viaggio picaresco, ripreso da una televisione parrocchiale e accompagnato da una giornalista svogliata e annoiata.
Baaria
La storia di una famiglia siciliana che prende le mosse dal ventennio fascista in cui Cicco, sin da bambino apertamente contestatore, è un pastore che ha la passione per la letteratura epica. Suo figlio Peppino, cresciuto durante la guerra, entrerà nelle file del Partito Comunista divenendone un esponente di spicco sul piano locale e riuscendo a sposare, nonostante la più assoluta opposizione della famiglia di lei, Mannina che diventerà madre dei loro numerosi figli che saranno comunque considerati da alcuni sempre e comunque ‘figli del comunista’.
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