La manifestazione della Pasqua si ritiene iniziata nella seconda metà del ‘800, o forse prima.
Essa non ha la notorietà dell’altra consimile, che nello stesso giorno si effettua a Sulmona, col nome de “la Madonna che scappa in piazza”, ma non per questo è meno spettacolare.
Certamente è molto amata dagli introdacquesi. Tutto è molto semplice: preparata la statua della Madonna nella Chiesa della S.S. Trinità, si inizia da parte di diversi gruppi di giovani la gara per il trasporto della statua stessa; una gara, che a volte si svolge in un clima di accesa competizione, a base di offerte crescenti, fino all’ultima, la più alta, che deciderà quale quadriglia di portatori dovrà effettuare la corsa. A Mezzogiorno in punto mentre la piazza è gremita di folla in attesa spasmodica, ecco apparire lentamente dalla salita di San Rocco la statua della Madonna vestita a lutto, portata a spalla da quattro giovani. La Madonna si incammina verso la parte opposta della piazza dove c’è in attesa il Cristo Risorto, all’incirca metà della piazza quando si intravede il Cristo Risorto i portatori pian piano danno inizio alla frenetica Volata tra spari di mortaretti, suono di campane e banda locale che suona in sottofondo, il mantello nero della Madonna cade dalle sue spalle ed ella riappare nella consueta e sontuosa veste celeste, sulla mano destra apposta del bianco fazzoletto da lutto quasi per incanto appare una rosa. Un grido prorompe dalla folla, un grido di liberazione dopo l’attesa spasmodica, è un momento di grande emozione generale!
Subito dopo l’incontro tra la Madonna e il figlio Risorto si procede con una grande processione che gira attraverso le vie principali del paese, seguita con devozione dalle due confraternite, dalle autorità del paese e dal popolo.
E’ interessante rilevare che la Madonna per gli introdacquesi non “scappa”, come nell´espressione sulmonese, ma “vola”. Ed un vero e proprio volo è quello che, visto da lontano, sembra passare sopra le teste degli astanti, assiepati in uno spazio assai ristretto, tra spintonamenti e debordamenti non soltanto da parte dei più piccoli, con il rischio sempre incombente di qualche caduta dei portatori e della statua. Secondo la credenza popolare la caduta della statua durante la corsa rappresenterebbe un cattivo presagio. Rovinose furono le cadute del 1953, 1981 e 2004 dove la statua rimase parzialmente danneggiata.
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