Gli spaghetti alla trappitara sono un primo piatto della tradizione contadina abruzzese. Perché si chiamano “alla Trappitara”?. Il termine “Trappitara” deriva dal termine abruzzese “trappete” che è il nome in dialetto con cui chiamare il frantoio. Infatti, questi spaghetti venivano cucinati nel frantoio e offerti in pasto ai contadini nell’attesa del proprio turno per il conferimento e la spremitura delle olive che avevano con loro.
La storia gastronomica ci ha donato un piatto che è un chiaro elogio all’olio di oliva abruzzese che è l’ingrediente principale utilizzato per la realizzazione degli spaghetti alla trappitara. La gente di paese in Abruzzo è unanime nel dire che, per la buona riuscita della ricetta, sia necessario usare l’olio di oliva senza parsimonia e che la pasta deve letteralmente cuocere nell’olio.
Nella fotografia, la versione della pasta alla trappitara realizzata dal rinomato ristorante Taverna 58 in corso Manthonè a Pescara che, per l’occasione, ha usato la Makaira, uno spaghetto d’orzo, in sostituzione degli spaghetti con l’aggiunta di un battuto di erbette fresche, olive e olio nuovo. Pochi ingredienti, ma di qualità, una lavorazione semplice ma un piatto davvero dal gusto spettacolare.
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