Con i suoi 320 Km di tracciato, l’Ippovia del Gran Sasso d’Italia è la più lunga d’Italia.
Attraversa il territorio di 3 Province: L’Aquila, Pescara e Teramo e 8 degli 11 distretti turistico-ambientali in cui si articola l’area protetta.
Lungo il tragitto sono stati risistemati 11 punti d’acqua, ristrutturati 9 abbeveratoi e dozzine di fonti, in modo da offrire sostegno ed aiuto anche agli allevatori di ovini e bovini. Sono state allestite 9 aree di sosta attrezzate con punti fuoco, si è operata la ristrutturazione di 2 rifugi di montagna e sono stati allestiti 8 capanni per la sosta ed il ricovero dei cavalli in prossimità di strutture turistiche di servizio.
Lungo il percorso sono evidenziare le emergenze naturalistiche e quelle storico-architettoniche ed archeologiche, ma anche i ricoveri, gli ostelli e le specialità della gastronomia dei diversi territori attraversati. Il lungo itinerario mette in rete aziende agrituristiche ed alcuni centri ippici di riferimento.
Un anello di 300 chilometri
Il progetto ha favorito il recupero di una parte di paesaggio agrario costruito, poichè si è intervenuti con i metodi dell’ingegneria naturalistica, utilizzando i materiali della tradizione per la ricostruzione delle murature a secco di sostruzione o per la realizzazione delle fascinate e delle palizzate.
Sono stati ristrutturati tutti i punti d’acqua, gli abbeveratoi e le fonti che si incontrano lungo il percorso, in modo da offrire sostegno ed aiuto anche agli allevatori di ovini e bovini. Inoltre sono state allestite aree di sosta attrezzate con punti fuoco e capanni ed una innovativa segnaletica per evidenziare le emergenze naturalistiche e quelle storico-architettoniche ed archeologiche presenti lungo i percorsi, ma anche i ricoveri, gli ostelli e le specialità della gastronomia dei diversi territori attraversati. Il lungo itinerario mette in rete le aziende agrituristiche ed i centri ippici, favorendo così lo sviluppo dei servizi privati per una migliore accoglienza del cavaliere e del cavallo.
Naturalmente, queste vie ristrutturate ed attrezzate possono essere percorse non solo a cavallo, ma anche a piedi o con bici da montagna.
Nel versante teramano il tratto più significativo è quello che favorisce il percorso delle pendici settentrionali del Gran Sasso d’Italia in direzione di Rigopiano, verso est, e di Nerito e Cortino, fin sui Monti della Laga, dal lato opposto, ricongiungendosi agli estremi con il percorso sul versante aquilano che attraversa le vallate e i piani di media quota tra il lago di Campotosto, l’altopiano del Voltigno e Capestrano.
Il tracciato del versante aquilano, a differenza di quello teramano, molto più orientato sulla esaltazione delle qualità ambientali e paesaggistiche, valorizza in maniera assolutamente unica il grande patrimonio storico-artistico costituito dai borghi, dai castelli, le abbazie, i centri fortificati. E’ il caso dell’antica Baronia di Carapelle, con i famosi borghi di Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, Castel del Monte, Calascio, Barisciano, nonché centri possenti come Capestrano, famoso per il suo guerriero italico. Su questo versante, tuttavia, non mancano bellezze di grande interesse naturalistico come il lago di Campotosto o la Valle del Vasto, non lontano dalla straordinaria vallata del Chiarino, a cavallo tra le province di L’Aquila e Teramo.
Il percorso di collegamento con l’area pescarese, che attraversa l’amena vallata di Rigopiano, sotto l’imponente parete nord del Monte Camicia, straordinaria cornice della storica Castelli, si riallaccia a quello aquilano toccando luoghi di incomparabile bellezza come la Val d’Angri, famosa per la presenza dei camosci, l’area faunistica del Parco, e di Farindola, ancor più nota per il suo mitico formaggio pecorino.
Discussion about this post