La Grotta dell’Arco Bellegra vanta una storia affascinante e plurimillenaria, che la rende una destinazione imperdibile per chi è appassionato di geologia, archeologia e storia umana.
Situata nel cuore della regione, questa cavità naturale fu abitata fin dall’età del Ferro, trasformandosi in seguito in un tempio votivo durante l’epoca arcaica e, nel secolo scorso, venne utilizzata come mola per la macinazione del grano.
Questa grotta non è solo un capolavoro geologico, ma anche un emissario del antico lago, il Pantano di Roiate.
L’acqua, con infinita pazienza, ha scolpito nel corso dei millenni le spettacolari formazioni rocciose che oggi possiamo ammirare. Tuttavia, ciò che rende davvero unica la Grotta dell’Arco è la ricca storia dell’uomo che si intreccia con quella naturale.
Grotta dell’Arco Bellegra, una storia che inizia dalla Preistoria
Originariamente utilizzata dai primitivi come rifugio, la grotta conserva epigrafi che raffigurano scene di caccia degli ominidi, visibili durante il percorso di visita. Successivamente, grazie alla presenza di un pozzo votivo, la grotta divenne un santuario di ex voto, molti dei quali sono ancora oggi ritrovati durante le visite speleoturistiche.
Scoprite un luogo dove la natura e la storia umana si fondono in un racconto affascinante e senza tempo, che vi guiderà attraverso millenni di evoluzione e cultura. La Grotta dell’Arco di Bellegra vi aspetta per offrirvi un’esperienza unica e indimenticabile.
I 3 percorsi di visita che si possono fare
Percorso Turistico
Il percorso Turistico delle Grotte dell’Arco è pensato per chi desidera un’esperienza affascinante ma accessibile. I visitatori percorrono i primi 300 metri della grotta, che sono illuminati, e possono ammirare le epigrafi preistoriche, testimonianze antiche della presenza umana. Questo tragitto, adatto a tutti, offre un’introduzione coinvolgente alla bellezza e alla storia della grotta senza richiedere attrezzature particolari o competenze specifiche.
Percorso Speleo Turistico
Il percorso Speleo Turistico è ideale per chi cerca un’esperienza più avventurosa mantenendo un livello di accessibilità. Inizia con il tratto illuminato del percorso Turistico, ma poi si addentra nel cuore della montagna, dove non c’è illuminazione artificiale.
Equipaggiati con casco, torcia e stivali forniti dallo staff, i visitatori esploreranno profondi canyon sotterranei, grandi saloni come la Sala dei Giganti e La Cattedrale, e scopriranno ossa di Ursus Spelaeus, un orso preistorico estinto. Il tour include anche l’area dei frammenti fittili e spettacolari concrezioni calcaree come la Medusa e il Fungo Atomico.
Percorso Speleo Avanzato
Il percorso Speleo Avanzato è il più estremo e adatto a chi desidera vivere un’esperienza da vero speleologo. Oltre a seguire le tappe dei percorsi Base e Speleo Turistico, i partecipanti devono superare una strettoia vicino alla concrezione della Medusa.
Forniti di casco, torcia, stivali e tuta, esploreranno la tana dell’Ursus Speleaus, arrampicandosi lungo un percorso fangoso e scivoloso fino alla sala delle vaschette, un luogo magico che ricorda un set cinematografico. Il tour si conclude alla grande cascata, punto finale della grotta frequentabile, dove, in determinati periodi, si può ammirare l’acqua che dà origine al fiume sotterraneo.
Consigli per la visita
La temperatura all’interno è di circa 16 gradi C°, pertanto caldo d’inverno e fresco d’estate. Nel periodo estivo è consigliabile portarsi un giacchetto.
Come raggiungere la Grotta dell’Arco
La Grotta dell’Arco si trova nel comune di Bellegra e dista da Roma circa un’ora. E’ raggiungibile comodamente dall’autostrada o Roma – Napoli (Uscita Valmontone) oppure dall’Autostrada Roma – Aquila (Uscita Castel Madama).
Una storia curiosa da conoscere
La Grotta dell’Arco di Bellegra vanta una storia affascinante e variegata. Nel periodo medievale, la sua facile accessibilità ne favorì l’uso per l’estrazione di calcare, fondamentale per la produzione di calce, utilizzata nella costruzione di edifici. In epoche più recenti, la presenza di una risorgenza e di un fiume sotterraneo, attivo per gran parte dell’inverno, permise di impiegare la grotta come mola per la macinazione del grano. Tuttavia, con l’elettrificazione della zona nei primi anni del Novecento, la grotta fu abbandonata.
Rimase in stato di abbandono fino a quando il Comune di Bellegra, grazie a un ambizioso progetto, decise di valorizzarla costruendo una passerella che oggi permette le visite del Percorso Turistico. Dal 2017, la gestione della Grotta dell’Arco è affidata a Sotterranei di Roma, che ne cura la conservazione e la promozione.
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