I soffioni abruzzesi sono un dolce che viene preparato in tutta la regione e che, per questo, conta numerose varianti, persino salate.
In genere, però, questo tortino dolce è composto da una pasta molto simile alla frolla, preparata senza burro ma con l’ olio, e contiene un goloso ripieno di formaggio e uova. La morbidezza della pasta e il gusto deciso della farcitura, qui preparata con la ricotta di pecora, danno vita ad un dolce soffice e davvero irresistibile.
Non si conosce con precisione l’anno di diffusione dei soffioni, però col tempo sono diventati un dolce preparato in occasione delle festività Pasquali, durante le quali vengono sigillati da strisce di pasta disposte a croce, come richiamo alla croce di Gesù.
Oggi, però, vengono consumati tutto l’anno e sono conosciuti anche come fiadoni. Il termine fiadone, tuttavia, descrive anche la versione salata di questo piatto tipico, perciò spesso si crea confusione tra i commensali, che non sanno se stanno per assaggiare la versione dolce (i soffioni appunto!) o quella salata. Più semplice è la ragione che si cela dietro il nome “soffione”: durante la cottura, infatti, il ripieno si gonfia fino a sgorgare dalla cima del rivestimento di pasta, quasi come se qualcuno lo avesse soffiato.
Il ripieno è l’elemento che si presta a svariate personalizzazioni territoriali: a L’Aquila, per esempio, viene aromatizzato con zafferano, in altre zone viene arricchito con l’uvetta. Un aneddoto interessante, invece, viene da Pescara, dove il soffione viene chiamato “Lettera d’amore”.
I lembi di pasta, infatti, vanno quasi a sigillare il soffione abruzzese come una lettera che racchiude parole d’amore, dolci come il suo ripieno. Che ne dite allora di scoprire i segreti racchiusi in questa deliziosa lettera d’amore?
Discussion about this post