Bassano in Teverina è un paese medievale affascinante, situato nella provincia di Viterbo, al centro dell’Italia. Il villaggio è situato sulla cima di un colle, dominando la valle del Tevere e l’abitato è circondato da una cerchia muraria. Chi visita Bassano può ammirare i numerosi monumenti storici del villaggio. La sua bellezza è dovuta sia alle sue caratteristiche naturali che alla presenza di numerosi monumenti e luoghi d’interesse storico-artistico.
Il borgo si trova in una posizione strategica, a metà strada tra Roma e Firenze, lungo la Via Francigena. Questa posizione lo rende facilmente raggiungibile sia da chi proviene da nord che da sud.
Una delle caratteristiche più interessanti di questa località è il fatto che il paese si sviluppa lungo due rive opposte del fiume Tevere. Questa particolare conformazione offre un panorama mozzafiato sia agli abitanti del paese che ai visitatori. All’interno del borgo sono presenti numerosi monumenti e luoghi d’interesse storico-artistico.
Cosa visitare durante una visita di Bassano in Teverina?
Torre dell’Orologio
Unico esemplare al mondo fino ad oggi scoperto, la Torre dell’Orologio, fatta su un basamento rettangolare di 7 metri ed un’altezza di 25, venne costruita inglobando al suo interno il campanile della Chiesa S. Maria dei Lumi tra il 1559 e il 1571. Questa particolarità, che rimase nascosta fino agli anni 70 del 1900 dove durante i restauri fu scoperta la compenetrazione tra le due strutture, trattandosi di unico esemplare al mondo si trova in quest’area.
La chiesa S. Maria dei Lumi
La Chiesa di Santa Maria dei Lumi era la vecchia chiesa della Bassano in Teverina. È posta all’ingresso del Borgo ed è stato costruita tra il 1100 e il 1200, per via della sua mancanza e l’aumento demografico del territorio. Questo cadde in disuso nel 1855, quando si costruì un nuova parrocchia ed al suo interno si possono apprezzare tre dipinti: un raffigurante il Battesimo di Gesù; un San Antonio Abate ed infine un terzo raffigurante la Crocifissione.
Fontana Vecchia
Disegnato dal cardinale Cristoforo Madruzzo, nel 1576, e incastrato all’interno di una nicchia coperta da un soffitto a botte, il cannone si riversa in una vasca rettangolare sorretta da quattro semipilastri muniti di capitelli modanati fortemente aggettanti. Sulla volta c’è l’emblema incomprensibile, probabilmente quello della famiglia Madruzzo.
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