Il Castello di Momeliano nel comune di Gazzola è costruito alla metà del 1300 circa, fu variamente modificato fino al periodo rinascimentale. Molto ben conservato, presenta pianta quadrata con torri angolari sporgenti rotonde, eccetto quella occidentale, quadrata, e un bel cammino di ronda.
Sono ancora visibili le tracce degli incastri del ponte levatoio; la merlatura, ora chiusa ad arco e percorribile per mezzo di uno stretto corridoio; le finestre ad arco acuto, ora murate; la loggia verso il cortile, con due coppie di archi.
Momeliano conserva anche una torre, esempio di arte fortificatoria minore; quest’ultima pare che fosse una dipendenza del castello costruita nel XV secolo. All’interno, a due piani, in alcune lunette sono definiti gli stemmi delle nobili famiglie che ne furono proprietari.
Le prime notizie dell’attuale castello, risalgono al 1368, quando il suo possessore, Castellino Dolzani, lo vendette a Ruffino Borri. Quattro anni dopo, durante la guerra che il pontefice conduceva contro Galeazzo II Visconti, Momeliano (come altri borghi del territorio piacentino) subì l’invasione delle truppe papali e dovette accogliere il presidio dal cardinale legato Pietro Buturicense. Nel 1488 il castello era di Giovanni Albanesi, detto Rubbino; tre anni dopo ne era il signore il nobile Antonio Ceresa. Per successione ereditaria il fortilizio nel 1530 perveniva alla famiglia Bottigella la quale, pochi anni dopo (1534) lo vendeva ai Radini Tedeschi. Verso la fine del secolo (1585) subentrava nel possesso dei feudi di Momeliano il marchese Ferrari.
Nel 1595 ne era già signore il marchese Luigi Lampugnani, il quale possedeva altre terre nel parmense ed in lombardia: fu lui che fece ricavare un oratorio nel torrione orientale del castello. Dopo l’estinzione della famiglia (1742), il feudo venne avocato dalla Camera Ducale; la vedova Lampugnani tuttavia ottenne dal duca di Parma e Piacenza, don Filippo di Borbone, la facoltà di abitare nel fortilizio al fine di poter provvedere all’amministrazione dei beni che possedeva nella zona.
Il conte Gherardo Portapuglia nel 1798 acquistava il castello che passava quindi ai fratelli Giovanni e Piero Jacchini e ad essi, per eredità, subentrava Gaetano Basini; Da qui la denominazione Castel Basini data alla rocca. Gli eredi Jacchini si opposero al testamento promuovendo una lite che durò 30 anni al termine della quale il castello passò nelle mani di vari proprietari. Nel 1868 era degli Stevani, nobile famiglia a cui appartenne il colonnello dei bersaglieri Severino, valoroso combattente delle guerre di indipendenza ed esperto agricoltore.
Attualmente il castello di proprietà privata ospita le cantine dell’Azienda vitivinicola collocata nel perimetro delle mura esterne.
Testo e foto di Piacenza Eventi.
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