Quello che ti presentiamo e che ti consigliamo in questo breve articolo è un itinerario che potrai compiere anche in un solo giorno e che si svolge tra Emilia-Romagna e Liguria. Le tappe possono essere visitate sia nell’ordine seguito in questo articolo, sia nell’ordine inverso.
Durante questa gita potrai conoscere un’antica abbazia, un borgo completamente ristrutturato in stile medievale e un “castello di roccia” in una fresca riserva naturale.
Abbazia di San Colombano a Bobbio
L’Abbazia di Bobbio è un monastero fondato dall’irlandese San Colombano nel 614, attorno al quale in seguito è cresciuto il comune di Bobbio, in provincia di Piacenza, Emilia-Romagna, Italia. È dedicato a San Colombano. Era famoso come centro di resistenza all’arianesimo e come una delle più grandi biblioteche del Medioevo, ed era l’originale su cui si basava il monastero nel romanzo di Umberto Eco Il nome della rosa, insieme alla Sacra di San Michele. L’abbazia fu sciolta sotto l’amministrazione francese nel 1803, anche se molti edifici rimangono in altri usi. (Scopri di più)
Il borgo “medievale” di Grazzano Visconti
Il borgo di Grazzano Visconti si trova nel di Vigolzone in Emilia Romagna, all’ingresso della Val Nure, in piena pianura padana. L’abitato è circondato da vaste aree di campi coltivati e dai vigneti dei Colli Piacentini. Grazzano Visconti è di epoca neo-medievale e vi permetterà di vivere intensamente un viaggio all’indietro nel tempo. Il borgo, chiuso al traffico, può essere visitato durante tutto l’anno, seppur i periodi più indicati siano la primavera e l’autunno in cui il paese è molto attivo in eventi e manifestazioni di origine medievale. (Scopri di più)
Il Castello della Pietra, Riserva Naturale regionale dell’Antola
Sulla provinciale che s’incunea nella gola scavata dal torrente Vobbia si può scorgere un capolavoro di architettura castellana ligure: il Castello della Pietra. Anche se le mura si trovano strette tra due grandi torrioni di puddinga, l’appellativo dell’architettura difensiva medioevale deriva dal nome della famiglia “della Pietra” che ne fu proprietaria fino al 1518, anno in cui il maniero passò agli Adorno fino ad essere abbandonato a seguito del trattato di Campoformio (1797) che sanciva la fine dell’epoca feudale. L’imprendibile roccaforte rappresenta il più originale dei manieri che durante l’epoca dei feudi imperiali dominavano le valli risalenti verso il Monte Antola. (Scopri di più)
Foto di Ente Parco Naturale Regionale dell’Antola
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