In questo breve articolo ti consigliamo un itinerario che potrai compiere in giornata e che si svolge all’interno della provincia di Frosinone, in Lazio. Si tratta di luoghi che potrai visitare durante tutto l’anno e che nei diversi periodi ti possono regalare colori ed esperienze di viaggio diverse.
Durante questa gita conoscerai una grotta surreale, una rinfrescante cascata e una Certosa del 1200 famosa nel mondo.
Certosa di Trisulti con la Farmacia Settecentesca e la Biblioteca Nazionale
La Certosa di Trisulti risale agli inizi del 1200, quando papa Innocenzo III assegnò ai Certosini della primitiva abbazia benedettina fondata da san Domenico di Sora poco prima dell’anno Mille, a poca distanza dall’attuale complesso.
Tra gli edifici spicca la Farmacia settecentesca che testimonia l’attività principale della Certosa fino in epoca moderna, relativa alla produzione di medicamenti e liquori. Di fronte all’ingresso è il giardino all’italiana, decorato con forme animali, dove si conservano erbe medicinali usate per l’attività farmaceutica dei monaci, oggi restituito al suo originario aspetto. (Scopri di più)
Cascata di Capo Rio
Breve e piacevole passeggiata interamente percorribile anche in mountain bike. La partenza è dalla località Santissima Trinità (726 m. s.l.m.), posta qualche decina di metri prima del camping di Collepardo, facilmente individuabile per una Chiesa ormai sconsacrata. (Scopri di più)
Foto di Daniele Colasanti da GoogleMap
Grotte di Pastena, il magico risultato millenario delle acque
Le straordinarie Grotte di Pastena vanno sicuramente annoverate tra gli spettacoli più affascinanti della natura in Ciociaria e in Italia. Sono il magico risultato di un lavoro lento e incessante che la natura, o meglio, le acque hanno saputo compiere sulle rocce; uno spettacolo da non perdere!
Inserite all’interno del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, le Grotte di Pastena sono definite tecnicamente come “grotte di attraversamento”, completamente percorribili (il ramo attivo solo da speleologi) dall’inghiottitoio fino alla risorgenza.
L’inghiottitoio (l’attuale antro d’ingresso) nel quale si gettano le acque del fosso Mastro, è conosciuto da sempre dalla popolazione locale: alto 20 m e largo 12 m, le testimonianze del suo utilizzo, fin dalla preistoria, sono numerose. (Scopri di più)
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