In questo breve articolo ti consigliamo un itinerario che potrai facilmente compiere nell’arco di una sola giornata e che si svolge tra Emilia-Romagna e Toscana, tra paesaggi naturali, eremi nel silenzio, acqua e cascate e un borgo molto bello e caratteristico.
Ecco di seguito le tappe con i luoghi che ti consigliamo di visitare:
Eremo di Gamogna
L’eremo di Gamogna si trova in una posizione isolata sul crinale appenninico tosco-romagnolo, nel comune di Marradi, all’interno della diocesi di Faenza-Modigliana. L’eremo fu fondato da san Pier Damiani nel 1053 e dedicato a San Barnaba, ad uso dei monaci Camaldolesi della sottostante Badia di Acereta o Badia della Valle. Il 14 novembre 1532 l’eremo di Gamogna fu chiuso per mancanza di monaci e trasformato in chiesa parrocchiale, dipendente dal capitolo della chiesa di San Lorenzo a Firenze. Nel 1850 venne istituita la diocesi di Modigliana e nel 1866 Gamogna ne divenne parte (Scopri di più)
Foto di ЭЯMДИИФ БIFFI, CC BY-SA 3.0
Cascata dell’Acquacheta
Il fiume Acquacheta è il più importante affluente del Montone che compie un salto di oltre 70 metri nell’omonima cascata prima di raggiungere S. Benedetto in Alpe. Questa cascata è conosciuta anche per essere descritta nel XVI canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Si può raggiungere solo attraverso una escursione di circa un paio d’ore che risale la valle del fiume. (Scopri di più)
Come fare per arrivare alla Cascata dell’Acquacheta descritta da Dante nella Divina Commedia?
Borgo di San Godenzo
San Godenzo è un comune italiano di 1 083 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana, a circa 50 chilometri dal capoluogo, lungo la strada che porta a Forlì. Appartiene alla Unione di comuni Valdarno e Valdisieve. Il cuore del paese è costituito dall’Abbazia di San Gaudenzio che rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura romanica in Toscana. L’interno è vasto e solenne: a tre navate con pilastri quadrangolari e un presbiterio sopraelevato, a tre absidi.
Molte sono le opere di valore conservate al suo interno come la scultura lignea di San Sebastiano di Baccio da Montelupo, un polittico di Bernardo Daddi del 1333 e il dipinto della Vergine annunziata della scuola di Andrea del Sarto (secolo XVI) (Scopri di più)
Foto di Angelo Ciccone da GoogleMaps. / in copertina anche foto di Riccardo Gianelli
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