Il Mazzamurello (o Mazzamaurello, mmazzamëriéllë in dialetto ascolano) è una creatura fantastica della tradizione folklorico-fiabesca delle Marche e dell’Abruzzo.
In particolare, esso appartiene alle tradizioni rurali degli attuali territori delle province di Macerata, Fermo, Teramo e Ascoli Piceno. Le maggiori leggende relative ai Mazzamurelli sono da riportarsi al bacino del bagaglio mitopoietico della tradizione folklorica dei Monti Sibillini.
Il Mazzamurello è un folletto di montagna. Esso presenta numerosi corrispettivi in altre zone d’Italia: i Mazzamureddi della Sicilia, i Mazzamarelle di Lanciano, i Mazzamurigli di Alatri, i Mazzariol di Pieve di Cadore, i Mazapegol dell’Emilia, i Mazzarot dei boschi delle Tre Venezie.
A livello europeo, il Mazzamurello può essere inteso come la versione marchigiana del Leprechaun irlandese, del Brownie inglese, del coboldo tedesco, del Tomte scandinavo, o degli Jólasveinar islandesi.
In quanto creatura fantastica, il Mazzamurello appartiene a quello che viene definito “Piccolo Popolo” (Sidhe, secondo la dizione gaelica), ossia l’insieme delle creature fatate (o creature intermedie) che compongono l’immaginario fiabesco delle tradizioni popolari.
Il Mazzamurello può considerarsi la versione italica del Robin Goodfellow gallese, chiamato Pwca e reso celebre da William Shakespeare in Sogno di una notte di mezza estate.
Caratteristica precipua del Mazzamurello marchigiano è il produrre dei rumori all’interno delle abitazioni per manifestare la sua presenza agli abitanti della casa. Infatti, l’etimologia del nome di questo folletto viene fatta derivare popolarmente proprio dai termini “mazza” (colpo) e “murello” (mura), per indicare la sua abitudine di battere contro le mura di una casa per manifestarsi (si tratta però di una probabile inesattezza: vedi in proposito la voce Mazzamurello sul Vocabolario Treccani citata in calce).
In ogni caso, secondo la tradizione fiabesca popolare, la presenza di un Mazzamurello in casa indica la prossimità di un tesoro, un pericolo imminente per uno degli abitanti o (più spesso) un messaggio di un caro defunto che cerca di comunicare con i vivi.
Come altre creature mitologiche dei Monti Sibillini, come le Fate caprine e la stessa Sibilla Appenninica, i Mazzamurelli sono infatti tradizionalmente considerati quali messaggeri tra il mondo ordinario e il mondo incantato, ovvero tra il mondo terreno e il mondo dell’aldilà.
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