Il Molise ha da sempre considerato il Quinto Quarto (ovvero fegato, cuore, polmoni e reni degli animali) come ingrediente di base della propria cucina tipica. Principalmente perché queste parti meno nobili degli animali avevano (ed hanno tutt’ora) un basso costo, ma sono comunque molto nutrienti e utilizzabili in molti modi.
Ed ecco che nasce la Coratella, ovvero la preparazione di piatti usando le interiora degli animali. Si passa dal sapore più deciso e forte della coratella di ovini e suini fino a quello più delicato di quella di vitello.
Di certo, non è un gusto che può incontrare il piacere di tutti. Ovviamente si tratta di un piatto di nicchia, ma i suoi estimatori, di certo, non si lasciano sfuggire l’occasione di gustarlo e sono molti i ristoranti e le osterie molisane che inseriscono la coratella all’interno dei loro menu. I piatti più conosciuti a base di coratella sono la frittata (soprattutto nel periodo pasquale) e la coratella in umido condita in diversi modi.
C’è anche il retroscena filosofico: si dice che gustando la Coratella si possa arrivare a percepire un sapore più profondo, come se si entrasse in completa armonia con la carne dell’animale dando all’esperienza sensoriale-gastronomica un valore molto più alto. Provare per credere!
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