C’è qualcosa di incantato nell’aria di Pescasseroli, qualcosa che va oltre le stagioni, oltre il tempo. È una carezza di vento, un respiro di primavera che accarezza i rami e li scuote con dolcezza, scompigliando petali come capelli selvaggi al sole. E proprio oggi, nella magia discreta di un giorno sospinto dallo scirocco, ci fermiamo ad ammirare un piccolo miracolo: non l’albero di Giuda, come forse qualcuno credeva, ma il Prunus — fiero, romantico, leggero.
In un post dalla pagina “Pescasseroli is magic”, le parole semplici e sorridenti di chi osserva diventano poesia spontanea: “Guardate com’è bello!”. E basta davvero uno sguardo per innamorarsi. I fiori del Prunus sono come sospiri: piccoli, rosa, tremolanti nella brezza. Sono spiriti liberi, come dice chi li ha immortalati — e chi potrebbe contraddirli? Non obbediscono a nessun ordine se non quello del cuore della natura. Si lasciano trasportare, piegare, muovere… ma non si spezzano mai.
Pescasseroli, in questi giorni di aprile, è un quadro vivo. Il cielo sfuma nel rosa tenue dei petali che si rincorrono nell’aria, e le strade si riempiono di questa bellezza che non chiede nulla in cambio, se non uno sguardo, un respiro, un attimo di silenzio per lasciarsi commuovere.
E allora sì, lasciamoci portare anche noi da questo vento che non chiede permesso. Lasciamoci scompigliare i pensieri, proprio come i rami del Prunus. Perché in fondo, anche noi siamo spiriti liberi che cercano qualcosa di autentico. E tra quei petali, in quella danza lieve e ribelle, c’è tutta la libertà, la bellezza e il romanticismo che ci serve per ricordare che la primavera non è solo una stagione: è uno stato d’animo.
Pescasseroli è davvero magia. E oggi, grazie a un fiore che si credeva un altro, l’abbiamo sentita tutta.
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