La porchetta d’Abruzzo, e in generale del Centro Italia, è un’eccellenza da preservare e valorizzare perché è una tipicità di un angolo d’Italia e, come tale, conserva una radicata e preziosa tradizione.
Da pietanza di punta delle feste di paese a suon di liscio a specialità gastronomica da fotografare tra i prodotti del moderno street food che finiscono sulle pagine dei social network con hashtag che fanno tendenza.
Ogni maestro ne custodisce gelosamente il segreto, tramandato da molti secoli di padre in figlio.
Ecco di seguito qualche consiglio su dove mangiare la migliore porchetta, ideale nei panini, nelle baguette, nelle piadine o anche da sola accompagnata da un succulento contorno di patate ed innaffiata da un buon bicchiere di vino rosso.
Per degustare un vero panino con la porchetta d’Abruzzo bisogna assolutamente fare una gita a Campli, un piccolo comune in provincia di Teramo, noto per la Sagra della Porchetta Italica che si tiene ormai da 50 anni dove viene premiato il miglior porchettaro d’Italia.
Qua si trova l’Antica Porchetta di Campli. La preparazione e la cottura seguono l’antica ricetta: carne di maiali razza Pietrain e forno a legna. La porchetta è di qualità anche per la fragrante consistenza della crosta.
Dal passato glorioso e da un presente più che eccellente, la porchetta abruzzese non ha perso neanche un po’ il suo appeal e ancora oggi esercita un certo fascino anche in altre parti d’Italia. Ad Ariccia o a Perugia, per esempio, c’è una valida concorrenza. Ma è nella provincia di Teramo che la porchetta rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello.
La sostanziale differenza tra la porchetta teramana e quella pescarese sta tutta nella quantità e nella qualità delle spezie utilizzate. Di solito è un mix sapiente e misterioso di sale, pepe, aglio e rosmarino, ma c’è chi aggiunge all’occorrenza anche delle mandorle, come fanno ad esempio a Chieti, per conferire alla porchetta un particolare retrogusto dolciastro. Non è per tutti ma ad alcuni palati piace. Le spezie fanno certamente la differenza ma è il maiale in definitiva a fare la porchetta. Il suino deve essere adulto, pesare almeno 100 chili ed essere consumato in tempi piuttosto brevi.
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Poi c’è la porchetta teatino-pescarese, caratteristica di quella fetta di territorio che comprende San Giovanni Teatino, provincia di Chieti, e Pescara. La sua particolarità è essenzialmente la cottura nel forno a mattoni, proprio come era in uso in antichità.
Qui la storica e rinomata ditta Genobile è anche entrata recentemente nell’Albo dei Guiness dei Primati: ha realizzato la porchetta più lunga del mondo, oltre 31 metri di bontà per oltre 100 quintali di maiali insaporiti.
Se ci si trova di passaggio è obbligatorio fare una sosta in via Vaschiola e assaporare, assieme ad altre specialità a base di carne locali, il tradizionale panino farcito.
La porchetta è il prodotto di punta di tutte le province d’Abruzzo. Venditti Porchetta offre l’Abruzzese, un panino cotto sulla piastra farcito con salsiccia a marchio Venditti, peperoni, cipolla e una tipica salsa al tartufo, e la classica porchetta, morbida e leggermente speziata, che per due anni ha vinto al campionato di Clampi.
Tratto da Cibodistrada.it
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