Questo caciocavallo è denominato “silano” perchè il nome proviene dagli altopiani calabresi della Sila.
La produzione di questo caciocavallo è infatti radicata nelle aree interne delle province di Crotone, Catanzaro, Cosenza, Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Isernia, Campobasso, Bari, Taranto, Brindisi, Matera, Potenza (Calabria, Basilicata, Campania, Molise e Puglia).
Inoltre, nel 1996 al caciocavallo silano è stata riconosciuta una DOP (Denominazione di Origine Protetta).
Questa tipologia di caciocavallo viene prodotta utilizzando latte intero di vacca ottenuto da due diverse mungiture giornaliere. Il caglio, invece, per ottenere la coagulazione può essere sia di vitello che di capretto.
Il caciocavallo è un formaggio a pasta filata. Le forme ottenute dopo la modellatura devono restare immerse nell’acqua salata per 56 ore, per poi essere legate a coppie e sospese a cavallo di un bastone (da cui si prende il nome ‘caciocavallo’). Segue il periodo di maturazione che deve essere almeno di 15 giorni fino a 4-5 mesi.
Il caciocavallo silano può prendere sia forma sferica, che ovale o troncoconica, può avere la testina o no, a seconda delle diverse aree geografiche di produzione. Il peso di ogni forma può variare tra 1 chilo e 2 chili e mezzo.
Il caciocavallo silano, inoltre, si caratterizza per la presenza una crosta sottile di che tende al colore paglierino; la pasta si presenta omogenea, compatta, di colore bianco o giallo paglierino. Il sapore può essere o dolce o piccante a seconda del livello di stagionatura.
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