Visitare l’Eremo di San Michele Arcangelo nel territorio di Liscia è davvero una bella esperienza di pace e tranquillità, non solo per gli amanti del turismo religioso, ma anche per chi trova nella natura un richiamo forte.
L’Eremo, infatti, è stato costruito in un contesto caratterizzato da colline piene di vegetazione in una zona ricca di verde e di acqua nelle vicinanze del fiume Treste.
Visitando la chiesa, avrai accesso diretto all’antica grotta (entrando nella chiesa la grotta è alla tua sinistra). La grotta ha una larghezza di circa 3 metri e una profondità di 10. Entrando, sul lato destro, troverai una nicchia scavata nella roccia che accoglie una vasca dove, a goccia a goccia, scorga acqua ritenuta sacra dai fedeli.
Sulla sinistra, prima di essere stati murati, c’erano due cunicoli che portavano nella parte dove dimoravamo gli eremiti.
La costruzione della chiesa è avvenuta all’inizio del Settecento su volontà dei marchesi D’Avalos che volevano dare un modo per accogliere i tanti fedeli che facevano visita alla grotta sacra.
Giorni e orari di apertura
La chiesa e la grotta sono praticamente sempre aperti durante tutti i giorni e le ore diurne. Ma, se si vuole essere sicuri di trovarla aperta, consigliamo di contattare il Comune di Liscia (comunediliscia@libero.it
333 1959209). La messa viene celebrata da maggio a settembre, la domenica alle 17
Quanto costa l’accesso?
L’accesso alla chiesa e alla grotta antica è gratuito.
Come raggiungere?
Ci sono praticamente due strade che possono accompagnarti fino a questo santuario. Per chi viene da fuori regione, la più comoda è sicuramente percorrendo la Strada statale 650 di Fondo Valle Trigno (Trignina) che collega Vasto-San Salvo con Isernia. Sia che provieni dalla costa che dall’interno, devi prendere l’uscita Palmoli e poi seguire le indicazioni per il santuario di San Michele Arcangelo.
Ma ti consigliamo anche un’alternativa: percorrere la Strada Provinciale 212 che parte da Vasto, prosegue per Cupello e per attraverso Furci, ti accompagna fino al Santuario. Questa seconda ipotesi è certamente meno diretta, ma ti permetterà di conoscere e allietarti la vista con scenari collinari e di piccoli borghi dell’entroterra vastese che diventano come dipinti soprattutto durante il periodo di primavera e autunno.
Aggiornamento
Durante la nostra visita e alla data di pubblicazione di questo articolo, abbiamo incontrato alcuni persone che lavoravano per mettere in sicurezza un breve sentiero che dal santuario porta fino ad un piccola cascata alimentata con la stessa acqua che alimenta la grotta. Nelle vicinanze delle piccola cascata (che si sente fin sulla chiesa) anche alcuni tavoli per fare pic-nic.
Foto di Roberto De Ficis. Iscriviti al gruppo Viaggiando Abruzzo (gruppo ufficiale) per vedere altre foto e per inviare le tue.
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