Il sistema nazionale delle ciclovia turistiche in Italia comprende seimila chilometri in bicicletta attraversando il paesaggio italiano tra bellezze naturali e archeologiche, alla portata di tutti. Si tratta della grande opera a cui lavorano città, regioni, associazioni e lo Stato.
L’Italia come un paesaggio da attraversare a bassa velocità, pedalando tra borghi, siti archeologici, strade storiche, fiumi e colli, fino a monumenti come il Colosseo, sostando lungo il percorso. E’ il modo di viaggiare proposto dal sistema delle ciclovie turistiche, progetto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e del Ministero dei Beni Artistici, Culturali e Turistici (Mibact), tra il 2015 e il 2018.
L’obiettivo è di offrire 10 ciclovie nazionali sicure e di qualità, per un turismo sostenibile che valorizzi gli itinerari storici, culturali e ambientali lungo tutta la penisola. Le ciclovie sono state individuate su proposte dei territori e delle associazioni del settore e raggiungeranno un’estensione di circa 6.000 chilometri, richiamandosi al progetto “EuroVelo”, i 15 corridoi ciclistici che attraversano il continente europeo.
I tracciati sono in parte esistenti e percorribili: il progetto ne prevede il completamento o l’intera realizzazione, come percorsi dolci di alta qualità, riservati esclusivamente per viaggi non motorizzati, rispettosi di ambiente e paesaggio, user friendly, con segnaletica e servizi ad hoc, per un ciclismo non professionistico ma per gli utenti di tutte le abilità.
Si basano su percorsi in parte già esistenti e percorribili i dieci progetti di riqualificazione e completamento. Ecco in breve come saranno le dieci ciclovie turistiche.
- Ciclovia del Sole, della lunghezza di circa 300 chilometri, fa parte del più ampio progetto della Ciclopista del Sole, ideato dalla Fiab per coprire 3 mila chilometri, parte integrante di Eurovelo 7. Una prima tratta, dal Brennero a Verona e Lago di Garda, è stata già completata, pur in assenza di un coordinamento nazionale. La prossima tappa, che attraversa 4 regioni, è di estendersi da Verona a Firenze, con l’obiettivo successivo di raggiungere la Capitale.
- Ciclovia del Garda, che si connette con l’itinerario 7 della rete europea ciclabile EuroVelo, consiste in un itinerario ad anello di 140 chilometri lungo le sponde del lago di Garda e interessa il territorio della provincia autonoma di Trento e delle regioni del Veneto e della Lombardia. Toccando 19 comuni rivieraschi tra cui Peschiera del Garda a Salò, Limone del Garda, Torbole, Riva del Garda, Malcesine, Torri del Benaco, Lazise, per citarne alcuni, dovrà rispondere a requisiti turistici generando un nuovo indotto economico. Sarà un percorso in sicurezza per il ciclismo sportivo non in alta stagione e rispetto alla viabilità ordinaria; un percorso di mobilità sostenibile per i centri abitati; favorirà la multimodalità, con l’intermodalità auto-treno-bici-autobus-battello a tutti i cittadini.
- Ciclovia Ven-To prende spunto dal progetto Ven-To, in bicicletta da Venezia a Torino lungo il fiume Po, redatto dal Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano e consiste in una ciclovia di 680 chilometri che corre lungo il fiume Po, in parte sugli argini, in parte lungo ciclabili esistenti e in parte su tracciati ancora da attrezzare, che vuole collegare Venezia a Torino attraversando altri 121 comuni, ricchi di beni artistici e architettonici e salendo fino a Milano accanto ai navigli. Sarebbe la più lunga infrastruttura per il cicloturismo in Italia e nel sud Europa, inserendosi nella direttrice Eurovelo 8 in connessione con Eurovelo 5 e Eurovelo 7. Attraversa quattro regioni, 12 province, oltre 120 comuni e 242 località e paesaggi culturali, incrociando lungo il proprio percorso una varietà di bellezze artistiche, monumentali, ambientali e naturali, luoghi di storia, cultura e di produzione lungo il corso del Po.
- Ciclovia Venezia – Lignano Sabbiadoro – Trieste della lunghezza di circa 150 chilometri, fa parte della dorsale di Eurovelo 8 e dell’itinerario Bicitalia 6 (da Trieste a Santa Maria di Leuca in Puglia, insieme alla Ciclovia Adriatica). Si trova a cavallo tra le regioni del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, e costituisce il naturale ponte verso i Balcani. E’ collegata a Grado con la Ciclovia Alpe Adria Radweg, che conduce a Sud i cicloturisti del Centro Europa.
- Ciclovia Adriatica da Venezia al Gargano attraversa per circa 700 chilometri le regioni Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise. Il percorso coincide con il ramo n. 6 della grande rete ciclabile nazionale (BicItalia) proposta dalla FIAB, la Federazione italiana amici della bicicletta, in parte in fase di progetto e in parte già realizzata, che si integra con la più ampia rete ciclabile europea denominata EuroVelo. Il percorso preventivato è internamente litoraneo e corre parallelamente all’itinerario della E55; alla Romea scendendo nella parte centrale e alla SS16 Adriatica scendendo verso sud.
- Ciclovia Tirrenica da Ventimiglia (IM) a Roma, è di circa 1.200 chilometri, di cui oltre 700 già percorribili (in sede separata o promiscua), attraversando la Liguria, la Toscana e il Lazio. In Liguria è di circa 460 chilometri e interessa siti archeologici di grande interesse (ad es. quelli dei Balzi Rossi, Ventimiglia, Albenga e Luni), borghi caratteristici e aree naturali protette, tra cui il Parco Nazionale delle 5 Terre e quello Regionale di Monte Marcello Magra, oltre ai tre siti Unesco del Beigua Geopark, del Centro storico di Genova e delle Cinque Terre. In Toscana è di circa 560 chilometri, compresi i collegamenti multimodali con stazioni ferroviarie e porti, tra cui quello di Piombino che permette di inserire l’Isola d’Elba nel tracciato della Ciclovia. Tocca siti archeologici di interesse (ad es. quello etruschi di Populonia), borghi caratteristici, la Versilia, la Costa degli Etruschi e città d’arte come Pisa. Oltre a diverse aree naturali protette, tra cui il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, quelli Regionali di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli e quello della Maremma. Nel Lazio, infine, è di circa 200 Chilometri e interessa siti archeologici come Tarquinia, borghi caratteristici e aree naturali protette, tra cui la Riserva Statale del Litorale Romano e il Monumento naturale Palude di Torre Flavia. Permette inoltre di percorrere l’intero tracciato naturalistico posto sull’argine del Tevere, dal centro di Roma al litorale laziale.
- Ciclovia GRAB – Il progetto del Grande Raccordo Anulare delle Bici prende spunto dall’idea dell’Associazione Velolove (www.velolove.it) sviluppata con cittadini, associazioni e istituzioni, come Legambiente e Touring Club e consiste in un anello ciclopedonale di oltre 44 chilometri che si sviluppa completamente all’interno della città di Roma. Il GRAB è tra le ciclovie urbane più lunghe del mondo e, insieme, un moderno Grand Tour: parte dalla Roma antica e dalla Appia Antica e arriva alle architetture contemporanee di Zaha Hadid e di Renzo Piano, alla street art del Quadraro e di Torpignattara unendo tra loro Colosseo, San Pietro, Trastevere e il centro storico, la Galleria Borghese, l’Auditorium e numerosi altri punti di interesse, attraversando parchi e inaspettati paesaggi bucolici, costeggiando i fiumi Tevere, Aniene e Almone. Il percorso, tutto pianeggiante, si snoda principalmente lungo vie pedonali e ciclabili, ville storiche e argini fluviali (30,5 chilometri, pari al 70% del tracciato). Altri 6 chilometri interessano strade a bassissima intensità di traffico. Solo pochi chilometri del GRAB sono attualmente congestionati da un intenso flusso di veicoli motorizzati.
- Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese nasce per rendere accessibile al pubblico e percorribile in bicicletta, quale greenway, la strada di servizio, normalmente vietata all’accesso e al transito ordinario in quanto destinata soltanto al personale autorizzato, che corre lungo il Canale Principale dell’Acquedotto pugliese. Si tratta di circa 500 chilometri attraverso tre regioni. Il tracciato è stato già individuato all’interno del progetto di cooperazione internazionale di cui è capofila la Regione Puglia e la ciclovia dell’Acquedotto, d’intesa con la Fiab, titolare del marchio Bicitalia, è diventata variante pugliese dell’itinerario n. 11 (“Ciclovia degli Appennini”) della rete ciclabile Bicitalia.
- Ciclovia della Magna Grecia ha una estensione di circa 1.000 chilometri ed abbraccia i territori delle Regioni Basilicata, Calabria e Siciliana. Sarà da realizzarsi prevalentemente sulle strade di servizio che corrono partendo da Metaponto, sino alla Città di Reggio Calabria, per poi risalire sulla dorsale Tirrenica giungendo in Basilicata nella città di Maratea, interessando in particolare il tratto 1 della rete Bicitalia e collegandosi a Reggio Calabria anche al tratto 11 della stessa Rete “Ciclovia degli Appennini”, proseguendo quindi in Sicilia il tratto siciliano si muove lungo l’itinerario di Eurovelo 7 da Messina si collega con Catania, con Siracusa e Pachino, per poi concludersi a Pozzallo. Il percorso risponde ai requisiti di intermodalità con altri sistemi di trasporto, in particolare con il sistema ferroviario e marittimo, interconnessione con altri itinerari cicloturistici, valorizzazione del patrimonio storico artistico e naturalistico, valorizzazione del patrimonio agricolo, enogastronomico e delle tradizioni popolari, sviluppo di ricettività turistica ecosostenibile, generazione di occupazione a partire dalle aree interne.
- Ciclovia della Sardegna ha una lunghezza totale di circa 1.230 chilometri può essere articolata in direttrici geografiche che comprendono una direttrice da Alghero a Cagliari (538 chilometri) lungo il versante occidentale, ed una da Santa Teresa di Gallura a Cagliari che si sviluppa sul versante orientale (508 chilometri). La ciclovia si completa con due itinerari trasversali, dei quali uno da Porto Torres a Santa Teresa di Gallura (120 chilometri) lungo la costa settentrionale e l’altro da Dorgali a Macomer, attraverso Nuoro, al centro dell’isola (70 chilometri circa). Risponde a requisiti di tipo trasportistico, in chiave sostenibile, rendendo possibile l’accessibilità diretta ed indiretta diffusa; di tipo turistico, economico, di valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale, di integrazione europea, nazionale e locale, di integrazione intermodale treno+bici e bus+bici; salutistico-ricreativo, promozionale-educativo e di miglioramento ed incremento della sicurezza degli itinerari ciclabili.
Foto di Manfred Antranias Zimmer da Pixabay. Iscriviti al gruppo Viaggiando Italia (gruppo ufficiale) per vedere altre foto e per inviare le tue.
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