Castel Telvana è un’antico maniero che domina la valle fin dal XII secolo. Vi si arriva attraverso la scala Telvana, che da Corso Ausugum porta alla Chiesa dei Santi Francesco e Cristoforo. Doveva trattarsi di una struttura militare con importante valenza strategica, data la sua posizione. Il nucleo più antico si trova in vicinanza della slanciata torre, poggia sulla roccia primitiva ed al suo interno si possono ammirare le cortine che uniscono i bastioni, ora mozzate, che proteggevano la residenza.
Fu sede per secoli dei Signori di Borgo e della giurisdizione di Telvana (da Novaledo a Strigno in Valsugana), che dal maniero prese il nome, a sottolineare l’importanza. Alla fine del XVIII secolo, dopo che i dinasti del momento ebbero permutato il maniero con l’ex convento delle Clarisse (l’attuale Municipio), gli abitanti del paese, riconoscendolo quale simbolo di anni di dominazione e soprusi, ne fecero scempio sottraendone le pietre, e decretandone il graduale declino.
Suggestiva la vista dalle mura esterne e l’ampia visuale sulla valle che si ha delle sommità del monte Ciolino, sul quale si erge il castello. Secondo un’antica leggenda, una galleria segreta collegava il castello con il convento dei Frati e con l’ex monastero di Sant’Anna.
Non è visitabile internamente, ma è raggiungibile con una splendida mulattiera detta sentiero dei castelli, con partenza da Borgo.
Come arrivarci?
Anello affascinante e panoramico non particolarmente faticoso, il giro dei castelli si presta particolarmente per una bella passeggiata autunnale o invernale.
Dislivello 450 metri, percorribile in 3 o 4 ore tranquillamente. Difficoltà escursionistiche-turistiche. Qualche difficoltà di orientamento per le numerose tracce di sentiero fuorvianti.
Dal centro di Borgo Valsugana si attraversa il Brenta sul ponte romano, attorniato da storici palazzi, e subito si sale la storica Scala a Telvana che inizia sotto un bel porticato.
Seguendo le evidenti indicazioni si passa accanto ai monasteri delle Clarisse e dei Francescani e si attraversano un paio di incroci con stradine asfaltate, continuando sempre in ripida salita per la stradina asfaltata. Quindi si perviene ad un tornante e, anziché girare per la strada asfaltata privata, si prosegue diritto per la sterrata mulattiera.
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